Pirandello "nacque sull'orlo di una calamità". Nel 1867, infatti, un'epidemia di colera imperversava in Sicilia e in tutto il meridione. Chi ne aveva la possibilità mandava donne e bambini in campagna, affinché fossero meno esposti al contagio. Gli uomini restavano in città per affari e lavoro. Caterina Ricci Gramitto, moglie di Stefano Pirandello, che era incinta, si trasferì dunque fuori Girgenti nella casa campestre situata vicino a U vuscu du Causu, il bosco di querce e ulivi chamato bosco del Caos. Luigi nacque dunque nel Caos, un duplice Caos, quello determinato dall'epidemia e quello familiare, dovuto al fatto che suo padre, dopo aver contratto il colera a Girgenti ed esserne guarito, si recò alla casa di campagna in visita alla moglie. Ma questa, spaventata alla vista del marito estremamente dimagrito e dal colorito smunto e giallastro, anticipò le doglie del parto all'incirca di una ventina di giorni.
Federico Vittore Nardelli, ingegnere dedito alla letteratura, fu amico di Pirandello, che conobbe a Parigi. Nardelli venne infatti costretto a trasferirsi nella capitale francese dopo aver pubblicato nel 1931 L'Arcangelo. vita e miracoli di Gabriele D'Annunzio, opera tradotta in Inghilterra e in America, ma sfortunatamente sgradita a D'Annunzio, che esercitò pressioni su Mussolini affinché il libro fosse ritirato dal commercio. Nardelli dovette lasciare l'Italia e si trasferì per due anni a Parigi dove divenne amico di Pirandello: nacque così questa biografia, da lui stesso autorizzata.
Il volume si compone di trentatre capitoli, più un'aggiunta redatta dopo la morte dello scrittore, su richiesta dell'editore Mondadori, nella quale si dà conto della volontà di Pirandello di essere cremato e di non avere sepoltura. Questo perché "pervenuto alla cima della propria verità, seppe d'esistere tutto nel proprio pensiero, e nulla nella persona. Fu certo di tramandarsi con l'opera sua: e per non farle ombra in alcun modo, volle corporalmente sparire", commenta Nardelli.
Il libro esordisce con due ritratti delle famiglie d'origine dei genitori di Luigi, dedica pagine tenere e talvolta divertenti alla sua infanzia, ne descrive gli studi e gli esordi letterari. Molta parte del saggio è occupata da Antonietta, moglie di Luigi, e dalla devastante malattia mentale che la devastò per gran parte della vita. Dolore e dramma nella realtà, questa condizione fu trasfigurata nella narrazione letteraria e teatrale, osserva Nardelli, che dedica ampio spazio a citazioni dalle opere di Pirandello, l'"uomo senza segreti. Perché è stato un segreto egli stesso, tutta la vita".
Della biografia uscirono, negli anni, diverse edizioni. La più recente è del 1986, con la prefazione e la curatela di Marta Abba.
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