venerdì 20 gennaio 2023

Beatrice e le altre: a Dante, di Maria Lenti

Beatrice e le altre: a Dante è un'elegante plaquette, edita dall’Associazione "L’Arte in Arte" per la rivista Vivarte nel giugno 2022 e impreziosita da un'espressiva stampa dell'artista Susanna Galeotti.

Beatrice, Francesca, Pia, Piccarda, Cunizza sono le donne della Commedia alle quali Maria Lenti dà parole e forza affinché possano rivolgersi direttamente a Dante, sia per riconoscere il debito della fama immortale che i versi del poeta hanno donato loro, "Ci hai rese eterne. Il silenzio non ci avvolge: te ne siamo grate", sia per rivendicare il diritto di esprimersi in prima persona. Così afferma il Coro nel suo canto introduttivo, promettendoci visioni diverse da quelle con le quali storia, cultura, concezione del mondo dantesche hanno narrato le vicende di ciascuna di queste donne, indelebili nella memoria, grandi nella poesia.

Beatrice, Francesca, Pia, Piccarda, Cunizza qui narrano infatti di sé "con voce disincagliata da pregiudizi, slegata dai 'cieli ultimi', dai 'si dice', lucida nel nostro presente".

Beatrice, guida, maestra di verità e tramite verso la contemplazione di Dio nella terza cantica del poema, nei versi di Maria Lenti si rivolge al sommo poeta rivendicando "la chiarità della mia interezza: in reciproco scambio", per ritornare ad essere donna, viva e concreta, "errante" e perfino "errabonda".

Francesca confida "con Paolo ho imparato l'amore", quello "ch'a nullo amato amar perdona", per dirla con Dante, l'amore assoluto che si manifesta e vive sulla terra, nel nostro mondo, ma anche oltre.

E la tenera Pia, dolce e parca di parole, dall'incerta biografia, non esita ad esprimere il significato della sua tragedia. Non si limita, infatti, a chiedere di essere ricordata, ma addita le colpe del suo carnefice.

Piccarda Donati ci appare qui come donna che sceglie il convento - prigione ed esilio per molte fanciulle dei suoi tempi - in piena consapevolezza e libertà, ma questa libera scelta viene conculcata e punita dagli uomini della sua famiglia "a sfregio del coraggio di me donna sciolto/ da vincoli e proclami". Anche lei, insieme alla quinta protagonista della plaquette, Cunizza da Romano, può dire "Ho preso la vita nelle mie mani"!

Alle donne eterne di Dante Maria Lenti dona dunque, pensieri, parole e sensibilità contemporanei, consapevolezza e indipendenza di scelte, lucidità di intelletto. Come non esserne affascinati?



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