Romanzo coraggioso e radicato nella realtà più profonda dell'India, non quella delle cartoline per i turisti, ma quella in cui lo smog incombe, insieme alla fame, sulla vita quotidiana per giorni e giorni, in cui chi vive nei basti, le baraccopoli senza cibo e senza diritti, è costretto a soccombere alla corruzione e al degrado morale di pochi potenti, ricchi sprezzanti ingiusti. I protagonisti sono tre bambini di nove anni Jai, Pari e Faiz ed è Jai a raccontare in prima persona le vicende sue, della sua famiglia, della scuola, degli amici, della gente che affolla il Bhoot Bazaar. I bambini e le loro famiglie vivono in baracche di una sola stanza, senza acqua né servizi igienici, ma vanno a scuola, ne vestono la divisa, sognano di abbandonare quel degrado e di potere un giorno sottrarsi a un lavoro precario e mal pagato. Quando nel basti cominciano a sparire bambini e bambine di età diverse e la polizia corrotta non fa nulla per trovarli Jai e i suoi amici decidono di investigare in proprio. La situazione diviene di pagina in pagina più drammatica, finché scompare anche Runu-Didi, sorella di Jai e giovanissima e velocissima promessa della corsa.
Deepa Anappara, La pattuglia dei bambini, Einaudi 2020. Traduzione di Monica Pareschi (foto dal web)
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