“... i boccioli del pruno non sentono l’ape / né si gustano trasformati in scorte di miele / da quel sontuoso ronzio”. Così si conclude la lirica di apertura di questa raccolta di oltre centottanta pagine per settantasei poesie, con testo inglese a fronte. Sono poesie di vita quotidiana, vita comune, semplice, spesso oscura e tuttavia straordinarie. Così accade nella lirica che dà il titolo alla raccolta: “Un incendio comporta il suo stesso deflagrare. / Come la nascita. Come l’amore. / Dire al tempo fino alla fine: Caro, entra” /. Il tempo è la vita e le nostre vite, brevi o lunghe che siano, esistono e si definiscono nel tempo, allo stesso modo della vita della pecora dal muso nero che “ti restituisce l’occhiata mentre passi / e il tuo cuore sobbalza / come se fosse stata l’ombra / di qualcuno un tempo amato”. E anche allo stesso modo dei meloni a strisce verdi che “stanno / sotto le stelle in un campo. / Stanno sotto la pioggia in un campo. / Sotto il sole. // Anche alcune persone sono così...”. Oggetti, creature ed eventi umili e quotidiani popolano le poesie di Jane Hirshfield: insetti e animali domestici, marmotte e cerbiatti, sassi e limpidi vasi trasparenti, aceto e olio, olive e formaggi, tazze di caffè. Le banalità di ogni giorno si illuminano sotto i riflettori della poesia...
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Jane Hirshfield, Vieni, ruba, Ubiliber 2022
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