Sarah è una bella donna, attraente e ammirata. Cresciuta in orfanotrofio, le piace evocare alcuni momenti del suo passato: le gite, le amiche, le occasioni di divertimento e di turbamento. Ricorda che in quegli anni, grazie a un'insegnante, Miss Betty, poté imparare "non solo come vivere, dormire e mangiare insieme a molte altre persone, ma anche suonare il pianoforte". Per questo può affermare che gli anni trascorsi all'orfanotrofio furono i più tranquilli e piacevoli della sua esistenza. Lì, soprattutto, avvennero il suo primo incontro e la sua amicizia con la musica e con il pianoforte, che poi sarebbero state due costanti durante tutta la sua vita.
Con Le canzoni che non suonano mai alla radio Royston Vince, musicista londinese cultore della lingua e della letteratura italiana, lancia una sfida a se stesso e ai suoi lettori: il romanzo, infatti, non è tradotto in italiano dall'inglese, come ci si aspetterebbe, ma scritto direttamente nella nostra lingua. Osserva nella prefazione Chiara Virgilio: "Scrivere nella seconda lingua parla proprio della possibilità di scorgere la sagoma di chi ancora non siamo ma possiamo diventare". Così l'autore, la protagonista del libro e i lettori si trovano accomunati dal suggerimento che l'autore vuole trasmettere: mantenere durante la vita un atteggiamento di apertura e di speranza, nonostante le cadute e le difficoltà.
Sarah narra le sue vicende in prima persona, a ruota libera, muovendosi tra passato e presente, senza censura e con molta sincerità, anche quando affronta eventi ed argomenti dubbi o negativi, oppure situazioni difficili. Narra liberamente, come si farebbe, e talvolta ancora si fa, con dei compagni di viaggio che forse non si rivedranno mai più, nelle lunghe ore trascorse fianco a fianco su un treno a lunga percorrenza o su un aereo traballante. Così, anche se la lingua talvolta inciampa un po', o qualche espressione risulta forzata, nulla della vicenda si perde e risulta alieno.
L'autore, da parte sua, progetta di ampliare il proprio progetto di amicizia nei confronti della lingua italiana - già protagonista di un bookclub e di BritaliaLive, luoghi, se pur virtuali, di discussione, di incontro e di approfondimento da lui stesso gestiti - con nuovi percorsi letterari e narrativi.
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