venerdì 16 aprile 2021

La bambina e il nazista, di Franco Forte e Scilla Bonfiglioli

Nella tranquilla cittadina di Osnabrüc in Germania corre l'anno 1943 e Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS, destinato ad attività d'ufficio, non comprendendo la ferocia delle truppe hitleriane, si ritiene fortunato ad essere lontano dal fronte e dai lager e di potersi vivere giorni tranquilli con la sua famigliola composta dalla moglie Ingrid e dalla figlioletta Hanne. Ma le difficoltà della Germania in guerra aumentano e tutti gli uomini, anche quelli considerati meno brillanti come Hans, vengono chiamati al servizio attivo: il campo di sterminio di Sobibór sarà la nuova sede del nostro ufficiale. Il dolore della separazione dalla moglie si somma alla recente perdita della figlioletta, alla quale il Reich ha negato un medicinale che avrebbe potuto salvarla: tutte le risorse, gli è stato risposto, vanno riservate a chi sta combattendo, le altre vite non contano. Nel lager Hans assiste all'arrivo di tanti e tanti prigionieri, alcuni destinati a non vivere più di un giorno o di una notte. Tra loro c'è Leah, una bambina ebrea identica ad Hanne. In quell'inferno disumano ora il nostro uomo ha una missione: salvare dalla morte quella bimba, come avrebbe voluto fare con la sua figlioletta. Esponendo al pericolo la sua stessa vita, Hans trova scuse di ogni tipo, si inventa lavoretti da affidare alla piccola, falsifica documenti pur di proteggerla, le trova un angolo sicuro nel campo, tutto nell'intento di sottrarla alla camera a gas. La vicenda narrata nel libro viene riferita da diversi recensori sul web come emblematica, ma totalmente di pura invenzione. In realtà Franco Forte, facendo una ricerca tra le carte del processo di Norimberga, si è imbattuto in un documento di poche righe in cui si parla della testimonianza di una bambina ebrea a favore di un soldato nazista, che l'aveva protetta e salvata in ben due campi di sterminio. Il fatto, rielaborato e accresciuto dagli autori in forma di romanzo, ha dunque radice in un evento storicamente accertato, come avverte a pag. 303 un post scriptum.

Nessun commento: