sabato 5 dicembre 2020

Libri di scuola 3: Parole e cose, di Francesca Occhipinti e Mariarosa Vismara

Parole e cose reca come sottotitolo materiali di lettura e di lavoro e si compone di 3 volumi per il secondo ciclo della scuola elementare (oggi primaria). Finito di stampare nel 1976, appare oggi, a oltre quarant'anni di distanza, ben più che un libro di testo. Si tratta di un progetto ricco e completo che contiene informazione, creatività, poesia, narrativa, storia, giornalismo e teatro, dedicato a bambine e bambini tra otto e undici anni, senza bamboleggiamenti, senza sottovalutazione delle loro capacità di analizzare e comprendere e con tanto rispetto. Si tratta anche di uno specimen di biblioteca ideale e universale destinata a chi vive l'età della crescita, della formazione e dei primi sguardi, anche critici, sul mondo, per proseguire poi, con quei libri, fino all'età adulta. Basta dare un'occhiata agli autori antologizzati, per esempio nel volume destinato alla classe terza: Piaget, Garcia Marquez, Arpino, Rodari, Calvino, Petter, Gianini Belotti, D. Thomas, Malcom X, Frassineti, Machado, S. Liberovici, Gramsci, Scabia, Arguedas, Morante, Neruda, Bulgakov, S. Saviane. I centri di interesse sono, per questa classe: le parole, le parole per descrivere, la fantasia, i gesti, i segnali, il gioco, il teatro, le immagini, i suoni, gli animali. Tutti i sensi e tutta l'esperienza di vita propri dell'infanzia entrano in gioco, anche con il teatro, la musica e l'arte, non certo elementi secondari nella crescita e nella possibilità di esprimersi. Per esemplificare che nulla è impossibile da imparare per nessuno, viene dato spazio a molti testi di scolare e scolari delle scuole elementari di diverse città italiane. In questa prima fase del percorso si propone a docenti e discenti un centro di interesse fondato sulla comunicazione e sui vari tipi di linguaggio: realtà, fantasia, gesti e gioco, immagini e suoni.

Il volume destinato alla quarta classe procede approfondendo il vissuto di ogni persona umana: i sentimenti, il sentimento religioso, i rapporti familiari, i rapporti di amicizia, la scuola, il lavoro sono i centri di interesse. Le scrittrici e gli scrittori anotologizzati sono gli stessi presenti nel precedente volume, a cui si aggiungono E. L. Master, S. Esenin, J.R. Jiménez, Ginsberg, Sanguineti per la poesia, ma anche Pavese, Vittorini, T. Moro, Voltaire per il sentimento religioso; e poi ancora Tostoj, Fenoglio, Lodi, Dolci per la narrativa. In questo volume viene analizzata la realtà individuale e sociale in cui l'esperienza dei bambini si svolge e si plasma: gioie, paure, affetti, famiglia, scuola, lavoro e società sono presenti nei testi antologizzati e negli spazi proposti per l'espressione individuale di ciascuna bambina o bambino che leggono.

Il terzo volume, quello per la quinta classe, approfondisce ulteriormente il discorso mostrando come, talvolta, la parola possa esprimere una realtà distorta, oppure possa manipolare, condizionare, opprimere. Narrano qui, tra gli altri, B. Brecht e Andersen, Gramsci ed Eco, Borges e Dickens, Montale e Buzzati, D. Fo e Volponi. I centri di interesse sono complessi e adatti a porre le fondamenta di un solido osservatorio sul mondo e la storia, come sono e come potrebbero essere: parole che nascondono cose, scienza non neutrale, dalla parte delle donne, dalla parte degli oppressi, alienazione, forme di oppressione, violenza di tutti i giorni, lotta di liberazione, trasformare la realtà.

I libri citati nella bibliografia costituiscono, a volerli radunare anche in età adulta e più matura, una biblioteca contemporanea essenziale e imprescindibile, seria e attraente, insieme. Parafrasando Rodari, è sicuramente "difficile fare le cose difficili", ma non impossibile. Si può (poteva) farlo, quotidianamente, a scuola con entusiasmo, creatività, curiosità e anche rigore, consapevoli del fatto la strada della vita e del sapere si trova e si intraprende da piccoli e che ciò si presenta come difficile può essere anche bello. Se questo percorso si poteva trovare, allora, nei libri di scuola per le elementari perché oggi non lo si trova più o emerge raramente? Perché oggi i mentori di un percorso di letture sono spesso improbabili gnomi o grigie streghette, strambi animaletti antropomorfi o mostriciattoli "umanizzati"? Qualcuno me lo saprebbe spiegare?

Parole e cose, Nicola Milano Editore 1976, voll.3


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