Sogno
un filo di
luna guida la barca
conduce a
terra, disvela il vero:
che il
sogno s'infrange quando si sbarca"
L'uomo nero vestito
d'amaro
cercava riposo, cercava
riparo.
Quando raggiunse la
stazione
non una panca, non un
cartone.
L'uomo nero andò alla
fontana,
carezzò l'acqua, si lavò
il viso
e la donna di pietra gli
fece un sorriso.
L'uomo nero alla gran
cattedrale
“Su questi gradini non
dormirò male”
disse e si stese sul marmo
bianco:
carezze di luna lungo il
suo fianco.
Col miele in bocca si
aperse il mattino.
Si alzò l'uomo nero e
riprese a fuggire,
camminò strade e stretti
sentieri,
leggero il fardello dei
suoi pensieri.
Ritornò indietro, alla
riva del mare,
entrò nell'onda sereno e
leggero.
La bianca spuma brillò
perle al suo nero.
Fu così che ai piedi del
faro mai spento
salpò l'uomo nero col
favore del vento.
Questo è il testo di una filastrocca (di speranza e nostalgia, di solitudine e meraviglia), nata nel 2012, che divenne due volte canzone nel corso degli anni.
La prima, in sordina e con il titolo assai descrittivo "L'uomo nero", ad opera di Royston Vince, musicista inglese cultore della lingua italiana, che ci lavorò nel 2015 in forma privata e solo quest'anno l'ha ripresa e pubblicata sul web; la trovate qui, decorata da una mia foto di circa quindici anni fa: You tube.
La seconda, che ha portato anche all'edizione di un CD e di un video, è dovuta al coinvolgente entusiasmo di Stefano Panzarasa, che, in una sola estate, l'ha musicata e diffusa. Il video delle versione acustica è su You Tube (SOGNO), ma non è il solo: sempre su you tube potete ascoltare anche una bella versione arrangiata con i contributi preziosi di Dario Stabile e di Roberto D'Ambrosio, che hanno interpretato a fondo, attraverso inserti musicali, il vissuto del protagonista del nostro sogno. Per farlo, cliccate qui Sogno, con arrangiamenti .
Infine, del CD vedete le caratteristiche nell'immagine.
Infine, del CD vedete le caratteristiche nell'immagine.
![]() |
Che altro? Una considerazione sul Caso, che non sempre vive di intrecci crudeli, ma offre anche qualche serena radura, come nel caso di questo lavoro, incontro e invenzione di più creativi intorno a un progetto ri-scoperto quasi per caso e subito condiviso.
© Tutti i diritti riservati a Eleonora Bellini, Stefano Panzarasa, Dario Stabile, Roberto D'Ambrosio e Silvia Caligari
Nessun commento:
Posta un commento