È una mattina di fine novembre degli anni Trenta del Novecento. Nella cucina di una vecchia casa di campagna nel Sud degli Stati Uniti il camino ha appena “inaugurato il suo ruggito stagionale”. Si avverte l’inverno nell’aria e, come ogni anno in questa stagione, la cugina grande annuncia a Buddy: “È tempo di preparare il panfrutto!”. La donna ha i capelli bianchi, è piccola, vispa, molto decisa. Il bambino, che trascorre quasi tutto il suo tempo con lei, ha sette anni ed è molto più che un lontano parente: è il suo amico per la pelle. La preparazione del panfrutto, o meglio dei panfrutti che diverranno i regali di Natale per gli amici vicini e lontani, richiede molto impegno e numerosi ingredienti, tra i quali sono fondamentali le noci. La prima spedizione è dunque verso il bosco, dove la donna e il bambino raccolgono, con grande fatica, le noci rimaste a terra dopo il raccolto. E poi burro, uova, uvetta, farina, spezie e anche whisky. Tutte queste cose devono essere acquistate e i due amici per la pelle, poveri ma risparmiatori, sono riusciti a mettere da parte la cifra necessaria.
Questo racconto di Truman Capote uscì per la prima volta nel 1956 su “Mademoiselle”, rivista di moda e di narrativa indirizzata prevalentemente alle donne, e conobbe poi numerose edizioni. La vicenda, narrata in prima persona dal più piccolo dei due protagonisti, è in gran parte autobiografica. Truman, infatti, dopo il divorzio dei genitori, fu inviato presso lontani parenti. Lì, pressoché abbandonato dal padre, il bambino vedeva molto saltuariamente la madre e il suo unico e solido punto di riferimento era l’anziana cugina Sook, ritratta con affetto profondo in questo racconto.
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| Truman Capote, Ricordo di Natale, illustrazioni di Beth Peck |

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