mercoledì 19 aprile 2023

Apologhi in fotofinish, di Maria Lenti

L'apologo, recita il dizionario Treccani, è un "tipo di favola caratterizzato da uno spiccato senso allegorico e morale" e cita come esempio la favola dello stomaco e delle membra del corpo con la quale si narra che Menenio Agrippa avrebbe convinto i plebei ad abbandonare la secessione sull'Aventino nel 494 a.C. Il fotofinish, invece, designa con recente vocabolo di importazione anglosassone, la fotografia o la ripresa filmata del momento dell'arrivo al traguardo di una corsa. Tradizione antica e parola nuova si uniscono così nel titolo di questa raccolta di racconti e incuriosiscono, attraggono l'attenzione, creano aspettative su contenuti e significati dell'opera. Il libro, dopo l'illuminante prefazione di Manuel Cohen (che si intitola "L'Ethos di Maria Lenti" alludendo a radici lontane e ben salde) si compone di tre parti: Racconti, Dintorni, Scritti diversi. I racconti sono brevi, arguti, legati ad episodi minuscoli, ma sapidi, di vita quotidiana del presente o del passato. Rimangono vivamente impressi, quasi come spezzoni di film: "Gelosia", ricordo di una gita d'infanzia in bicicletta con i genitori; "Il segreto di Giovanni", narrazione dell'inatteso posizionamento dell'autrice in una graduatoria di "migliori cuoche"; "Fortuna", scoperta e forzato abbandono del bar ideale; "Visite", incontro in ambiente monastico a raccontare persone e fatti del passato. La seconda parte raccoglie scritti d'arte e letteratura, ben radicati in Urbino e nel suo territorio e descritti con efficacia, come in un dipinto, e con affetto, come in una canzone: "Nelle Marche ogni paesaggio, dietro le curve, dopo il giro di orizzonte, le pianure non estese, i crinali e gli alberi, dopo rupi e dirupi, potrebbe rientrare nello squarcio poetico di Salvator Rosa in una lettera del maggio 1662 all'amico Ricciardi. Mirabile a vedersi, Rosa contemplava in questo paesaggio un misto "d'orrido e di domestico, di piano e di scosceso", scrive Maria Lenti. E i Duchi di Montefeltro e Raffaello e la sua famiglia, come dimenticarli? La terza parte del libro si compone di 15 testi di natura diversa nei quali la letteratura si lega al presente o alla memoria, come in "Leopardi: La Ginestra esistenza e resistenza", "Forse s'avess'io l'ale", "A teatro", "Io-io, io-Io, io-noi". Oppure propone al lettore/interlocutore aperture e riflessioni su grandi temi di sempre: il dolore, l'utopia, la solidarietà. E non manca uno spazio sul Covid dei contagi e delle chiusure.

Constatiamo, insomma, anche qui come in altri libri di Maria Lenti, la fiducia nella parola, una parola nuova e incisiva, interlocutrice e attenta, proprio la parola auspicata nella esortazione conclusiva del testo "Sapore di parole-cose": "Fatti a tua volta parola. Fai il nuovo dell'umanità, crea. Diventa poesia. Tenta questa carta".


Maria Lenti, Apologhi in fotofinish, Fara Editore 2023

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