Cinquant'anni di familiarità con i libri e cinquant'anni di gioia dei libri (il ballo del titolo è certo espressione di gioia e di pienezza) sono raccontati qui a Daniela Piretti direttamente da Marcello Baraghini in duecento dense e avvincenti pagine. Si tratta di una lunga conversazione in cui rivivono cinque intensi decenni di cultura e di controcultura, dagli storici libri Millelire a quelli attuali di Strade Bianche, facili da trovare, prima ancora che sulla carta, on line, gratuitamente. Perché "i giovani non leggono perché sono nauseati da quello che gli propina il mercato [...] oggi la cultura passa attraverso lo smartphone e allora bisogna farsi furbi e fare circolare in rete parole e aforismi perché se ti riconosci in un pensiero di Saramago, magari ti viene voglia di leggerlo e allora è fatta!" afferma convinto Baraghini che, per il medesimo scopo, ha affidato citazioni di grandi autori alle "maglie della salute mentale", un'altra sua geniale intuizione.
È una storia di libri, questa, ma è anche una storia di vita, intensa ed esemplare, non priva di difficoltà e delusioni, ma ricca di sorprese e invenzioni. Tanto che chi legge si immerge in un'avventura reale che, di volta in volta, a seconda delle situazioni, lo coinvolge nella narrazione biografica e autobiografica ma anche un po' nel romanzo, nella storia recente ma anche un po' nel dibattito politico e culturale italiano e non solo. Incontriamo, pagina dopo pagina, Marco Pannella e Ferruccio Parri, Luigi Pintor e Alberto Manzi e tanti altri. E poi il '68, l'obiezione di coscienza alla leva obbligatoria, l'internazionalismo e l'antimilitarismo, la nascita di Stampa Alternativa e i suoi anni d'oro, le strade etrusche che, non solo consentono al viaggiatore di immergersi in atmosfere e dimensioni antiche, ma conducono alla "più bella libreria del mondo", Strade Bianche di Pitigliano, creatura di Marcello nata nel 2005. Incontriamo, insomma, in "Balla coi libri", tutta una vita di resistenza al potere e all'ignoranza, per fare con convinzione, creatività e tenacia ciò che è bello fare ed è giusto fare.
Qui nel Medio Novarese, contrada tiepida e poco espansiva, Marcello tenne alcuni incontri tra gli ultimi anni Novanta e i primi del nuovo secolo. Ricordo che, contrariamente alle mie aspettative basate sulle caratteristiche antropologiche dei residenti, riuscì ad attrarre ogni volta un centinaio di persone, ma soprattutto a coinvolgerle, non solo come ascoltatori, per stimolarne la partecipazione e il dibattito. Uno di questi incontri, che intitolammo "Chi ha paura dell'uomo nero?", si tenne nel piccolo paese di Borgo Ticino ed ebbe come oggetto i Millelire di "One race/Materiali antirazzisti" curati da Massimo Ghirelli e pubblicati nel 1997. Insieme a Marcello Baraghini sosteneva la causa dell'uguaglianza, dell'integrazione e dell'accoglienza un missionario comboniano, padre Vittorio. Fu un lungo pomeriggio domenicale di attenzione, di compartecipazione, di chiaroveggenza, perfino, attorno ai minuscoli libretti rossi e neri di "One race", dove tutti potevano trovare indicazioni di libri, giochi, film, poesie, personaggi antirazzisti. Indicazioni utili da conservare, portare con sé, raccontare e condividere. Perché c'era bisogno di questi libri. E ce n'è ancora.
Balla coi libri. 50 anni di controcultura fra passato e presente. Marcello Baraghini si racconta a Daniela Piretti, Iacobelli Editore 2023.
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