mercoledì 9 gennaio 2019

Scrittori di uno scrittore, di Vidiadhar Surajprasad Naipaul

"Il mio intento in questo libro non è la critica letteraria né la biografia. Voglio soltanto, e in maniera del tutto personale, passare in rassegna i tipi di scrittura che mi hanno influenzato nel corso del mio lavoro. Ho detto scrittura, ma intendo più precisamente visione, modo di guardare e di sentire" afferma lo stesso Naipaul. Dall'infanzia in una numerosa famiglia allargata di immigrati indiani a Trinidad, all'esperienza londinese di studente povero, lo scrittore racconta dei colleghi che hanno influenzato la sua vita e la sua scrittura, ma soprattutto gli hanno donato quello sguardo meravigliato e curioso sul mondo e sugli esseri umani che è indispensabile ad uno scrittore. Incontriamo in queste pagine numerosi autori, da Walcott a Antony Powell, ai classici inglesi e a quelli latini, ai racconti di ambientazione indiana del padre di Vidiadhar. Un lungo capitolo è dedicato a Gandhi, alla sua formazione, all'esperienza sudafricana e ai suoi rapporti con Londra e il regno Unito, alla nascita e alla crescita della sua utopia spirituale e politica. Per concludere amaramente che, conquistata l'indipendenza, aperte le porte all'ingresso della modernità, scomparso il Mahatma, per gli Indiani divenne "difficile capire che cosa fosse esattamente il gandhismo. Era la dhoti, era il filatoio a mano, il tessuto fatto in casa, il Thoreau, il Ruskin (che cosa c'entravano Walden o Fors Clavigera con gli indiani?), l'astinenza sessuale, il vegetarianismo, gli inni cristiani, il rifiuto di bere latte vaccino, la pulitura delle latrine? Era impossibile essere un perfetto gandhiano, nessuno poteva rifare il suo viaggio pionieristico".
Il mondo originale e multiforme del premio Nobel per la Letteratura 2001, scrittore insieme caraibico, indiano, inglese ma soprattutto universale in questo piccolo libro si offre al lettore con limpidezza e fascino esemplari.


V. S. Naipaul, Scrittori di uno scrittore, Adelphi 2010

Nessun commento: