venerdì 27 aprile 2018

Il poeta, di Yi Muniol


Ragazzi, andate, vi prego, a diserbare.
Gramigna, loglio e ogni altro parassita,
estirpatelo e bruciatelo, salvando i cereali.
Chi sarà a ripulire i campi e il mondo?
Chi penserà a far sparire nobili e ricchi?
Niente paura: c'è la Montagna della nona luna.
Saranno quei ragazzi a fare pulizia,
creando un mondo senza nobili né ricchi.

Il romanzo si ispira alla vita del celebre poeta coreano dell'Ottocento, Kim Sakkat, personaggio leggendario ancora molto popolare nel suo Paese. Nella Corea semifeudale del primo Ottocento, il protagonista, nel romanzo Pyongyon, è nipote di un governatore molto vicino al sovrano, ma poi condannato a morte per alto tradimento. Tutta la famiglia sarà punita con l'emarginazione a causa della colpa dell'avo. Così il giovane, precipitato dalla classe sociale più elevata a condizioni infime, cerca di sottrarsi alla sua condizione dedicandosi alla stimata professione di poeta. Il suo percorso poetico sarà lungo a variegato: dall'esercizio della poesia classica in cui eccelle ma che non sempre esprime il suo vero sentire, ai versi taglienti e duri della protesta, alla contemplazione, stupita e solidale, della natura: "L'antica saggezza considera la Natura la forma originaria di ogni conoscenza, bellezza, verità e sacralità, ed egli era arrivato a distinguere tutti questi valori dopo aver deciso di imitare quella saggezza e di trasferirla presto nella sua poesia".
Un percorso di poesia come percorso di vita è quello che si sdipana in questo libro, solo apparentemente lontano da noi nello spazio e nel tempo.


Yi Muniol, Il poeta, Bompiani 2012, traduzione di Maurizio Riotto
 

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