martedì 3 giugno 2014

Vita e pensieri di Antonio Gramsci, di Giuseppe Vacca

“La fama postuma di Gramsci è dovuta soprattutto ai Quaderni e non avremmo potuto mancare al compito di documentare quanto fosse incerta la loro sorte alla morte di Gramsci” scrive Giuseppe Vacca nell’introduzione al suo ampio saggio. Il libro ripercorre con ricchezza di documentazione e con chiarezza di stile le vicende della vita di Antonio Gramsci dagli anni di poco precedenti il suo arresto (8 novembre 1926) fino alla morte. Insieme all’evoluzione del suo pensiero, ai temi dei suoi studi in carcere, ai suoi giudizi sull’evoluzione e sulle posizioni nazionali e internazionali assunte dal partito comunista in quegli anni, Vacca narra ed interpreta, avvalendosi di un’ampia documentazione, anche la dolorosa e complessa vicenda familiare del detenuto: la relazione con la moglie Giulia Schucht e la famiglia di lei, le raccomandazioni per l’educazione dei figli, il ruolo della cognata Tatiana, importante supporto e anello di contatto con la società esterna, i familiari e il partito nei nove anni della detenzione. Nel capitolo conclusivo “Il destino dei Quaderni” vengono esaminate diverse questioni di grande importanza relative a supposte trattative di liberazione di Gramsci da parte del governo sovietico, che in realtà, pur auspicate dal prigioniero e dai suoi familiari e oggetto di ampie campagne di mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale, non vi furono. Un libro complesso, arricchito da un'ampia bibliografia, da leggere per informarsi, scoprire, approfondire. Giuseppe Vacca è presidente della Fondazione Istituto Gramsci di Roma e della commissione scientifica per l'edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci.


Giuseppe Vacca, Vita e pensieri di Antonio Gramsci 1926 – 1937, Einaudi 2012 e 2014.

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