domenica 25 maggio 2014

L'hiver des hommes, di Lionel Duroy


Il romanzo ci conduce attraverso i paesi della ex Jugoslavia, divisi più che pacificati. Marc, il protagonista, si interroga sul suicidio della giovane figlia del generale Mladiĉ, soprannominato "il macellaio dei Balcani": che cosa provano i figli dei carnefici? Come influisce sulla loro vita la consapevolezza dei crimini dei padri? Ricordando studi e memorie dei figli di noti criminali nazisti, egli lascia la Francia per incontrare i protagonisti dell'abominevole guerra, che, negli anni Novanta, dopo la caduta del regime comunista, separò e trasformò in avversario da annientare chi prima ed a lungo era stato vicino, sodale, amico. 
Racconta Miroslav: “Vi fu un censimento nelle scuole, credo che la guerra abbia avuto inizio da qui, da noi, i bambini. Un giorno il direttore entrò in classe con un elenco che comprendeva il nome di tutti gli scolari. Spiegò che dovevamo scrivere la nostra nazionalità accanto al nostro nome e fece circolare il foglio. Quando arrivò a me, non seppi cosa scrivere e guardai che cosa avevano scritto gli altri prima di me. Valentino, il mio vicino aveva scritto 'Croato', Selma Musulmana', e Bojan 'Serbo'. Mi misi a riflettere, trattenni il foglio per due o tre minuti, finché il direttore s'innervosì. - Scrivi! - mi disse. - Non so che cosa sono, c'è una quarta categoria? - Scrivi quello che sei! - Riflettei ancora e scrissi 'Jugoslavo'. Anche il mio vicino di destra disse: - Pure io sono Jugoslavo – e scrisse come me. Il direttore se ne andò con l'elenco. Ma poco dopo ritornò: – Dovete scrivere una nazionalità diversa da Jugoslavo – disse – perché Jugoslavo non esiste più.” (pagg. 82-83, trad. E.B.) Marc percorre le nuove nazioni create da una guerra di crudeli massacri fratricidi sfidando neve e gelo di un inverno che è sui monti e le colline, nei boschi e nelle impervie strade, ma anche e soprattutto nel cuore degli uomini, specialmente dei Serbi, arroccati nel loro dolore di sconfitti, assediati dalla fame e dalla povertà e tuttavia fedeli proprio alle convinzioni che hanno causato la loro rovina, mentre la Sarajevo musulmana sta rinascendo di speranza e di timidi fiori alle finestre. L'hiver des hommes è un libro da leggere, lucido e pietoso insieme, ci apre alla conoscenza della vita di Paesi a noi vicini e tuttavia dimenticati. Ci ricorda quanto siano pericolosi i nazionalismi ottusi e violenti e quanto siano ancora presenti in Europa. 


                                  Lionel Duroy, L'hiver des hommes, Ed. Julliard 2012 

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