sabato 23 febbraio 2013

Resistere non serve a niente, di Walter Siti


“Le escort gestiscono il loro capitale con la stessa flessibilità con cui la finanza gestisce gli azzardi e le insicurezze, e non si percepiscono come prostitute esattamente come i maghi della finanza non si percepiscono come truffatori pur evitando i controlli e mettendo in circolazione prodotti dal contenuto non limpido”. Diversamente da quanto accade nella concezione della femminista, il corpo per la escort è un prodotto da vendere al più alto prezzo possibile prima che deperisca: con riflessioni di questo tipo (e con una assassinio gratuito di inaudita crudeltà) si apre il libro.
Tuttavia il romanzo di Walter Siti non è (solo) un racconto sulla prostituzione, femminile o maschile che sia. E’ di più: una storia nostra contemporanea che si svolge nelle stanze del potere, soprattutto economico, ma anche politico, e che vorremmo fosse solo una storia d’invenzione. Però dell’improbabilità della pura invenzione ci avverte subito, in esergo, una citazione di Graham Greene: “La narrativa è più sicura: tanti editori avrebbero paura a pubblicare saggi su questi temi”.
Il protagonista, Tommaso, ragazzo romano di borgata vagamente introverso, affetto da obesità patologica e genio matematico, per quello che sembra un colpo di fortuna - ma che si rivelerà un’oculata manovra ricattatoria – è preso a benvolere ed aiutato da un ricco ed autoritario anziano signore: prima l’intervento chirurgico che lo aiuterà a dimagrire, poi il finanziamento degli studi, per trasformare il ragazzo di borgata in un oculatissimo mago della finanza. Ricchezza, grande appartamento al centro di Roma e Gabry, una modella, fidanzata da esibire in pubblico “all’altezza” di tanta fortuna.
Una fiaba finirebbe qui. Invece, trattandosi di romanzo e non di fiaba, la vicenda continua e svela, oltre ai personali tormenti amorosi e sessuali del protagonista, “di che lacrime grondi e di che sangue” l’alta finanza, la politica corrotta, la televisione “libera”, tutte manovrate da un potere arrogante e spregiudicato, in parte visibile, e in parte - la più crudele e inespugnabile - invisibile. L’invisibile ai semplici si chiama mafia. Delibera ed agisce senza confini. Può essere truculenta e volgare, ma può anche mostrarsi con sembianze pacate ed amichevoli. E’ sicuramente più esperta di paradisi fiscali che di colpi di lupara.
La scrittura di Siti è chiara, sagace, talvolta ironica, talvolta preoccupata, sempre disincantata. Libro assolutamente da leggere. 

Walter Siti, Resistere non serve a niente, Rizzoli 2012

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