mercoledì 10 dicembre 2008
Quando sono lontano da casa, da LA VALIGIA DI MIO PADRE di Orhan Pamuk
Quando sono lontano da casa e mi è impossibile ritornare nella mia stanza e rimanere solo, l'unica mia consolazione è addormentarmi in pieno giorno. Sì, forse ciò di cui ho bisogno non è la letteratura ma rimanere da solo in una stanza a fantasticare. Allora comincio a sognare cose bellissime su tutti quei luoghi affollati, sulle riunioni familiari e scolastiche, sui pranzi di famiglia nei giorni di festa e sulle persone che vi partecipano. Durante i pranzi dei giorni di festa fantastico su queste persone e le rendo più divertenti. Nella mia immaginazione tutto diventa interessante, attraente e vero. Parto da questo mondo noto e incomincio a immaginarne uno nuovo. Così siamo arrivati al nocciolo della questione. Per scrivere in modo soddisfacente devo annoiarmi per bene e per annoiarmi per bene devo immergermi nella vita.
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