« ... avevo in mente una storia che si svolgesse negli ultimi mesi della vita di Matteotti fino alla sua morte, con al suo interno, accanto ai protagonisti realmente esistiti, Giacomo Matteotti e sua moglie Velia, personaggi di fantasia come Cesira, la giovane domestica e Augusto, il garzone di Remo, il fornaio di casa Matteotti, che in un primo momento si fa affascinare dalla rozza propaganda fascista. [...] L’idea era quella di scrivere un libro su Matteotti che arrivasse al cuore dei ragazzi, che stimolasse i loro pensieri, che facesse accadere qualcosa dentro di loro» così Luisa Mattia narra in una intervista a LEFT dei 5 agosto scorso la genesi e l'intento di "Tempesta Matteotti", romanzo dedicato a Giacomo Matteotti nel centenario del suo assassinio di cui Mussolini, in un celebre discorso, si assunse, lui "solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto".
Luisa Mattia si sofferma sulle consuetudini della vita domestica di Matteotti, sulla delicata tenerezza del rapporto con la moglie, sull'affettuosa giocosità del tempo che dedica ai suoi bambini, sul suo senso del dovere e sulla fermezza con cui, senza mai farsi intimorire, si dedica al proprio lavoro di deputato socialista. "Tempesta" era definito Matteotti dai compagni di partito, per il suo coraggio e per la sua indomita e forte determinazione nel difendere le proprie idee e il popolo che rappresentava in parlamento. Giusto e forte, ma anche delicato e gentile egli appare alla giovanissima domestica Cesira, che partecipa alla vita familiare di Giacomo e di Velia e che guarda alla coppia con sconfinata ammirazione. Così Cesira non può non paragonare Augusto, il suo corteggiatore, il garzone del fornaio goffo e analfabeta, brusco e rude nel corteggiamento, al dottor Giacomo, uomo forte e coraggioso, ma mai violento.
I tempi sono duri e crudeli, le milizie del duce, rozze e millantatrici, si fanno sempre più aggressive e violente. Il 10 giugno 1944 Matteotti viene rapito, manganellato e ucciso; il suo corpo, abbandonato in campagna, sarà ritrovato solo due mesi dopo.
Raccontare ai ragazzi questa vicenda con il suo tragico epilogo significa raccontare, personificandole e dando loro un volto, un nome, dei sentimenti che cosa sono la democrazia e la libertà: non vuoti nomi, ma ideali tradotti, giorno per giorno, in scelte e azioni concrete. Suggestivo e toccante il capitolo "Sono morto un attimo fa" in cui Giacomo, ormai privo di vita, descrive la sua morte, le azioni dei suoi assassini, pensa con struggente nostalgia a Velia e ai bambini: "non avranno altre fiabe da me, né Velia i miei baci". Questo romanzo, opera di fiction con salde radici storiche, offre ai giovanissimi lettori un percorso sulla strada della storia. Percorso essenziale perché "chi non conosce la storia è destinato a ripeterla", come sta scritto in trenta lingue sul monumento all'ingresso del campo di concentramento di Dachau.
Luisa Mattia, Tempesta Matteotti, Lapis 2024 |
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