mercoledì 11 dicembre 2019

Tralummescuro, di Francesco Guccini

''Ballata per un paese al tramonto'' è il sottotitolo di questo nuovo libro di Guccini. Tralummescuro significa infatti tra luce e buio, tra l'ultima luce del tramonto e la notte che arriva. La notte è metafora della morte della vecchia cultura contadina dell'Appennino, tra Emilia e Toscana. Guccini torna alle sue radici, alla ricerca di una Pàvana perduta. Persone, abitudini, ritmi e riti di giornate povere ma sapide, speranze e ideali, paure e perfino qualche preconcetto sono morti, insieme alle persone ''andate via'', per lasciare il posto a un omologato vivere quotidiano privo di spirito e di sale. Spirito e sale, in questo libro, l'autore li trova ed esprime anche con il continuo uso del dialetto, quel dialetto speciale del paese della sua infanzia sul quale i linguisti hanno a lungo discusso se fosse ''un toscano influenzato dall'emiliano, o viceversa''. Ora, invece, nota Guccini ''la vecchia cultura contadina di una volta non c’è più, appare rarefatta in sottilissimi e lontanissimi strati, ma è scomparsa e affogata, nessuno parla più il dialetto, molti non l’hanno mai parlato, e non c’è una cultura altra a sostituire quella vecchia. Ha fatto il suo ingresso trionfante quella della televisione, delle trasmissioni più trucide che formano le opinioni e le coscienze, col senso della paura e delle aggressioni, furti, violenze che le stesse televisioni instillano''.
Libro che narra il passato con nostalgia e lo rende vivo e affascinante.



 Francesco Guccini, Tralummescuro, Giunti 2019

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