La
prima edizione di questo fondamentale saggio sulla poesia moderna
vide la luce nel 1958 nella collana ''Saper tutto" di Garzanti
Editore. Il libro, come afferma lo stesso autore, ''è il frutto di
anni di riflessioni sulla lirica moderna''. Riflessioni il cui inizio
risale agli anni Venti del Novecento quando Friedrich era ancora studente
liceale. Gli autori presi in esame in dettaglio, con un capitolo
dedicato a ciascuno, sono Baudelaire, Rimbaud, Mallarmé.
Seguono la trattazione della lirica europea del XX secolo e una breve
antologia dei testi degli autori citati, quelli di Apollinaire, Valéry,
Éluard, Saint John Perse, Prévert, Garcia Lorca, Alberti, Diego,
Guillén, Eliot, Benn, Krolow Kaschinitz, Ungaretti, Montale.
Nel
capitolo conclusivo di quest'opera approfondita e complessa, Friedrich
esprime un suggestivo concetto: ''La
lirica moderna è come una grande favola, mai ancora
sentita, solitaria;
nel suo giardino vi sono anche fiori, ma anche pietre e colori
chimici –
frutti, ma anche droghe pericolose. Vivere nelle sue notti e alle sue
temperature estreme, è faticoso. Chi è capace di udire, avverte in
questa lirica un amore duro, che vuole restare intatto e preferisce
perciò parlare alla
confusione o magari al vuoto piuttosto che a noi. La realtà
smembrata o stracciata dalla violenza della fantasia, giace nella
poesia come un campo di macerie. Sopra di essa si levano irrealtà
forzate. Ma macerie e irrealtà portano il mistero, ed è
per questo che i poeti lirici compongono''.
Dall'antologia
trascriviamo due liriche forse poco note ai lettori italiani.
K.
KROLOW
POESIA
D'AMORE
A
mezza voce ti parlo:
mi
ascolterai
dietro
l'amaro volto d'erbe della luna
che
si dissolve?
Sotto
la bellezza celeste dell'aria,
quando
fa giorno,
il
mattino è un pesce rossiccio con pinne tremanti?
Tu
sei bella,
fresca
e asciutta è la tua pelle.
Il
tuo sguardo – dolce e sicuro come quello di un uccello.
Io
lo dico al vento che ondeggia.
La
tua nuca – mi ascolti – è di aria,
che
come una colomba guizza tra le maglie del fogliame azzurro.
Tu
sollevi il tuo volto.
Sul
muro di mattoni esso appare ancora una volta come ombra.
Bella
tu sei. Tu sei bella.
Fresco
come l'acqua era il tuo sonno al mio fianco.
A
mezza voce ti parlo.
E
la notte si spezza come soda, nera e blu.
F.
GARCIA LORCA
QUESTO
E' IL PROLOGO
...
Un
libro di poesie
è
l'autunno morto:
i
versi son le foglie
nere
su terre bianche.
...
Il
poeta comprende
tutto
l'incomprensibile
e
cose che si odiano,
lui,
le chiama amiche
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