giovedì 21 novembre 2019

Vergogna, di John Maxwell Coetzee

Il professor David Lurie insegna Scienza della Comunicazione alla Cape Town University. Tiene le sue lezioni senza passione e senza convinzione, ma con diligenza. Secondo un copione che potrebbe apparire scontato, si innamora di una giovane allieva che, dopo aver intrattenuto con lui una breve relazione, istigata dal fidanzato e dai familiari, lo denuncia per violenza sessuale. Lurie deve lasciare insegnamento e università. Triste e pervaso da un profondo senso di solitudine, si reca dalla figlia Lucy, che vive in una fattoria della campagna profonda. Il soggiorno si prolunga piu' del previsto e David viene brutalmente in contatto con la difficile condizione di un Sudafrica in cui bianchi e neri, dopo l'odissea carceraria e la vittoria di Mandela, si sforzano di muovere i primi passi verso la conciliazione, con grande fatica. Le tensioni, infatti, sono ancora profonde e la dignità umana dei neri risente ancora della violenza subita e delle profonde ferite del passato di apartheid. Nella fattoria povera e isolata, durante un furto, Lucy viene stuprata, David viene colpito con violenza incendiaria inaudita. Il professore, miracolosamente scampato all'aggressione come la figlia, vorrebbe comportarsi come farebbe in città, andando alla polizia e sporgendo denuncia. Lucy, invece, si rifuta di raccontare ai poliziotti tutta la verità. Preferisce offrire una versione dei fatti molto reticente. Ritiene forse di dover pagare per colpe non sue, per tutte le violenze che i neri hanno dovuto subire nel passato razzista. David torna a Cape Town, scoprendo che la città non è più per lui, anzi, gli è fonte di disagio. Torna nella campagna profonda, sceglie di vivere in una sua dimora indipendente nella cittadina poco lontana dalla fattoria di Lucy, incinta in seguito allo stupro subito, e prende a lavorare in una povera e improvvisata clinica per cani malati, aiutandoli a morire. Qualche volta gli torna alla mente il progetto dell'opera dedicata a Byron e al suo amore per Teresa Guiccioli, opera musicale e unico suo interesse intellettuale, che avrebbe voluto completare e pubblicare. ''Si porta alla clinica il fornelletto per farsi il the o per scaldarsi il cibo in scatola, spaghetti e polpette, barracuda e cipolle. Due volte al giorno dà da mangiare agli animali, pulisce le gabbie e di tanto in tanto parla con loro. Per il resto legge o sonnecchia, oppure, quando non c'è nessun altro in giro, strimpella sul banjo di Lucy la musica che sara' di Teresa Guiccioli. Fino a quando non nascerà il bambino, vivrà cosi'.''

J. M. Coetzee, Vergogna, Einaudi 2000, trad. G. Bona

Nessun commento: