lunedì 23 settembre 2024

La pietra che ride, di Alfredo Stoppa

Come le acque di un torrente di montagna, inquiete canore e spumeggianti, scorre questo romanzo, storia non solo della pietra che ride, ma anche di altri personaggi, reali e fantastici, che animano i giorni di un paese di montagna. Narratore, duca (come Virgilio nella Commedia) e interprete di un mondo che respira tra realtà e fantasia è don Tonino, un vecchio prete che si presenta così: "Io non sono uno troppo studiato, sono nato con più cuore che cervello, ma vedo fin dentro l'anima delle persone". Attorno a lui - e qualcuno di loro soltanto attorno a se stesso - si muovono Silvano boscaiolo di carattere cupo e taciturno, l'imprenditore Marchino politico "del fare", Tocai complottista e antimeridionalista, Lauretto la cui moglie non è esempio di virtù, Allegra di nome ma triste di fatto. Vivo e vitale è poi il popolo dei mostri e delle streghe che si muovono tra il borgo, il bosco e le più antiche e sfrenate fantasie, principalmente con funzione di spauracchi. Arrivano in scena, fanno capolino, ridacchiano, sorprendono, spaventano, ma soprattutto assecondano il flusso della narrazione che segue un unico filo, quello che, di volta in volta, viene alla mente e guida i passi dell'autore, alternando le voci dell'uno o dell'altro personaggio, usando giocose rime e assonanze ma anche riflessioni e sentenze temperate da spiritosi ammiccamenti. La storia si sdipana, dicevamo, come un torrente, organismo variabile e in perenne trasformazione, scende canora, sicura e ineluttabile verso il suo finale. E la pietra? La pietra, mirabilmente introdotta dai versi di Wislawa Szymborska, "non ha porta" ma ha mente e arguzia da vendere. In più, "ha addirittura un naso e una bocca, una bocca che pare che ride" constata don Tonino scoprendo che, oltre alla bocca, quella pietra ha anche il dono della parola (perché "le parole sono pietre"), possiede un cuore e così parla di sé: "La pietra non profuma, non ammicca, tenerla in una mano costa fatica. Per tale ragione l'uomo sceglie la rosa, con i suoi petali ama fare le fusa. Non è un mistero: adora l'effimero il mondo intero". E che volete di più?


Alfredo Stoppa, La pietra che ride, siké 2024

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