venerdì 14 ottobre 2022

Carl Mozart und Natalie Frassini eine Spurensuche, di Gottfried Tichy

 "Una ricerca di indizi" è il sottotitolo di questo saggio (disponibile attualmente solo in tedesco) dedicato a Carl Mozart (1784-1858), secondo dei sei figli del musicista. A soli sette anni, il piccolo Carl, rimasto orfano, fu spedito dalla madre Constanze prima a Praga, al seguito di un amico di famiglia, e poi a Livorno come apprendista contabile. Carl si trasferì successivamente a Milano dove cercò di riprendere gli studi di musica vietatigli dalla madre. Divenuto funzionario fiscale dell'Imperiale Regio Istituto di Contabilità Lombarda, mantenne sempre viva la memoria del padre e coltivò comunque la sua passione per la musica. A Milano conobbe Natalie Eschborn, poi Natalie Frassini, giovane e nota cantante lirica che fu, tra l'altro, allieva di Rossini. Tichy ricorda che il cognome Frassini fu suggerito a Natalie proprio da Rossini, che riteneva Eschborn "troppo tedesco" per l'opera lirica. Il cognome italiano, Frassini, si ispirò alla prima parte di Eschborn, dato che Esche in tedesco significa frassino. Il vecchio Carl fu così impressionato dal fascino della giovane artista che le donò un "Vocalice", cioè un manoscritto, che Wolfgang Amadeus aveva composto per la sua adorata ex cognata Aloysia. Carl, in lacrime, lo consegnò alla giovane cantante insieme a un piccolo medaglione, una fibbia che suo padre aveva regalato alla moglie Constanze nel 1788. Aggiunse poi, commosso, di avere tenuto con sé per sessant'anni, notte e giorno, quell'oggetto prezioso. Non voleva perciò che cadesse in mani profane dopo la sua morte, anche perché lo riteneva il ritratto di suo padre più simile alla realtà.

Il ritratto di Mozart, tra l'altro, fu l'occasione un approfondito studio di Tichy sul teschio attribuito al compositore, ora esposto sotto vetro nella biblioteca della Fondazione Mozarteum di Salisburgo. Nonostante la buona correlazione con il ritratto sul medaglione e altri noti ritratti del genio della musica, nessuna prova sul DNA ha potuto però sinora confermare che il teschio sia davvero di Wolfgang. Lo studio di Tichy ha però rilevato un’interessante anomalia, compatibile coi tratti somatici del genio della musica: l’osso frontale ha la linea di sutura prematuramente chiusa (evento rarissimo). Questo ha condotto lo studioso e i suoi collaboratori a ipotizzare che un’emorragia cerebrale avesse affrettato il decesso di Wolfgang. Cosa che potrebbe spiegare anche le forti cefalee che spesso lo affliggevano.

Gottfried Tichy, Carl Mozart und Natalie Frassini eine Spurensuche, Aichmayr 2014, ill.

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