giovedì 3 giugno 2021

Le jeune fille au pair, di Joseph Joffo

Pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e la liberazione dell'Europa dal nazismo, Wanda Schomberg, ragazza determinata e coraggiosa, arriva a Parigi da Zurigo. La motivazione ufficiale del suo trasferimento è quella di approfondire la conoscenza della lingua francese, che già parla discretamente bene. Per far questo si iscriverà a un corso alla Sorbona e cercherà una famiglia in cui impiegarsi come ragazza alla pari. Appena scesa alla Gare de Lyon, dopo un lungo viaggio notturno, Wanda, su consiglio dell'edicolante, acquista France soir e comincia a consultare gli annunci di lavoro. Mentre scorre le pagine un giovanotto siede al suo tavolo. E' Richard Fabre, studente di medicina. Dopo alcuni dubbi circa l'opportunità che una ragazza perbene si dimostri così disponibile a chiacchierare con uno sconosciuto al caffè di una stazione che è un porto di mare, Wanda accetta la compagnia di Richard perché ha bisogno di qualcuno che parli con lei, che si interessi a lei. E subito trova l'annuncio ideale, quello di Samuel Finkelstein, che cerca una ragazza che si occupi dei suoi due bambini. Quando Wanda suona il campanello dei Finkelstein quella stessa mattina, mezzogiorno è passato da poco. Dopo un breve colloquio con i padroni di casa, il posto è suo. Si occuperà di David e Benjamin, rispettivamente di dieci e otto anni.

"Non si tratta soltanto di bambini turbolenti" avverte Helène, la mamma "Sono bambini speciali. A lei, che ha conosciuto solo la pace, sembreranno degli extraterrestri, questi piccoli Ebrei, nati uno nel '40 e l'altro nel '42, che hanno trascorso la prima infanzia senza conoscere il loro padre. David aveva solo un anno e mezzo e Benjamin non era ancora nato quando mio marito fu deportato ad Auschwitz".

Ora che, dopo il ritorno di Samuel dal lager, la famiglia si è di nuovo riunita, i genitori, tanto occupati dal lavoro, hanno necessità di qualcuno che si occupi dei bambini, qualcuno che vegli su di loro come farebbe una sorella maggiore. Wanda ha raggiunto il suo scopo, quello di conoscere da vicino la comunità ebraica, le donne, gli uomini e i piccoli che i nazisti avevano impietosamente destinato allo sterminio. E subito l'intesa con i Finkelstein è buona, i legami con i bambini sono appaganti e affettuosi. Tuttavia ogni tanto Wanda sparisce per qualche giorno, si assenta e poi ritorna, senza dare spiegazioni. Qual è il suo segreto?

Joffo, autore, tra l'altro del famosissimo Un sacchetto di biglie (vedi anche qui la recensione), narra ancora una volta una storia di fratellanza umana, di conversione interiore, di pacificazione nella giustizia su un tema sempre dolorosamente attuale. E il suo consueto stile che unisce emozione, riflessione e sorriso avvince e conduce saldo e veloce attraverso le pagine. Purtroppo il romanzo, nel momento in cui scrivo, non è disponibile in lingua italiana.

Nessun commento: