martedì 12 settembre 2017

José Ortega, di Nicola Cobucci


José Ortega nasce ad Arroba de los Montes, piccolo paese della Castiglia del Sud nel 1921. A quindici anni, al momento dello scoppio della guerra civile spagnola, a soli 15 anni, ha già le idee chiare e si schiera dalla parte della libertà contro i miliziani di Francisco Franco che terrà sotto il suo giogo la Spagna fino al 1975. Oppositore del regime, José sconta diversi anni di carcere. Grazie a una borsa di studio del governo francese frequenta prestigiose scuole d'arte a Parigi. Trascorre un periodo di esilio in Francia, mentre le sue opere cominciano a essere apprezzate in diversi Paesi d'Europa, tra cui l'Italia. A partire dalla prima metà degli anni Sessanta, vive a Roma, a Matera e scopre infine, nel 1969, Bosco, piccolo paese del Cilento, posto su una collina tra il monte Bulgheria e il mare e vi stabilisce la sua principale dimora.
"Sto bene con voi perché qui ho trovato un'angoscia e una miseria esistenziale che sono quelle della mia gente. Perché i colori sono quelli della mia terra. Sono rimasto perché la pelle dei braccianti è scura e secca come quella dei contadini spagnoli" scrisse ai suoi concittadini cilentani.
Ora Nicola Cobucci, medico pediatra di Bosco e fraterno amico di Ortega, ricorda l'artista con un libro, denso di testi e ricco di immagini, ma soprattutto prezioso per la sua testimonianza di vita e di affetti. "Uno della sua gente" scrive Cobucci nella Prefazione "sente il dovere di ricordare l'uomo che volle farci compagnia qui nel Cilento per un lungo periodo della sua vita di esiliato politico". 
Il paese di Bosco fu protagonista dei Moti Cilentani del 1828 e fu per questo distrutto e incendiato dalla truppe borboniche. Anche per questo Ortega lo amò, perché avvertiva tra quella gente e quelle mura la comune fratellanza che contraddistingue e unisce che difende la libertà sotto ogni cielo e in ogni tempo. 
Il libro di Cobucci, dopo aver inserito la vicenda dell'uomo Ortega nel contesto storico, dedica un significativo, inedito spazio, al ricordo dei momenti vissuti insieme all'artista, spazio non superfluo perché fondamentale per raccontare l'umanità e la profondità di una personalità complessa e affascinante. Seguono un'antologia degli scritti dell'artista stesso e poi, corredata da un ampio catalogo di immagini, un'antologia storico critica dei principali testi critici dedicati all'opera di Ortega, ormai sparsi qua e là e quasi irreperibili. Un prezioso capitolo è dedicato alla poesia, quella dell'artista stesso e quella degli amici poeti, Lorca, Machado, Neruda, Alberti, Celaya con il quale concludiamo: "José Ortega, distintos, mas por igual sufriendo,/ los hombres de tus cuadros, el cuadro de mi España/...

Presentazione del libro a Bosco, 24 agosto 2017





José Ortega. Pittore e incisore, nel ricordo di Nicola Cobucci, M2 Industrie Grafiche 2017

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