

Diverso ambiente, non meno avventuroso ma questa volta europeo e cittadino, è quello de Il circo di N. Stratfeild, altro romanzo inserito nella classifica delle mie letture d'infanzia preferite. Protagonisti sono Pietro e Santa, orfani dei genitori allevati dalla zia Rebecca. Dopo la scomparsa anche di quest'ultima apprendono di essere destinati a due diversi orfanotrofi. Ma i bambini vogliono rimanere insieme e un fortunato caso fa scoprire loro una cartolina inviata a Rebecca da zio Gus, del Circo Cob. E' dunque da Gus che bisogna andare per sfuggire all'orfanotrofio e restare uniti. Inizia così l'avventura di Pietro e Santa, non facile, all'inizio, ma ricca di scoperte perché il mondo del Circo, il più grande spettacolo del mondo, non delude mai l'immaginario dei bimbi. Un racconto, questo, più vicino ai tradizionali clichés della letteratura infantile classica nella quale gli orfani abbondano e la loro sorte, attraverso prove difficili e fortunati incontri, personale coraggio e catartiche scoperte, alla fine volge al sereno.
E infine, di K. von Roeder-Gnadenberg, Ansciana, fanciulla indiana della grande India asiatica questa volta, trapiantata in Germania. Giunta da un mondo diviso in caste, permeato da una religiosità ricca di simboli e di rituali, la fanciulla incontra abitudini e usanze tanto diverse dai suoi da sentirsi turbata e offesa, turbando e offendendo a sua volta gli ospiti europei, ignari dei costumi e della cultura indiana: è uno scontro tra mondi, causato dall'incomprensione dovuta al pregiudizio e alla mancata informazione. Perché mi piaceva tanto questo libro, storia di una fanciulla trapiantata lontano, molto lontano, da casa? Certo per solidarietà: sono sempre stata incline a pormi (anche) dalla parte dell'altro; ma forse soprattutto perché ciascuno di noi, ad ogni nuovo incontro, è straniero all'interlocutore - ed egli per noi. La comprensione si conquista piano, grazie alla disposizione all'ascolto e alla conoscenza, superando pregiudizi e paure. E si sa che anche il mondo dei bambini sa essere tagliente e crudele, duro e circospetto nei confronti del "nuovo" che arriva, anche solo dal paese vicino: incontrare qualcuno che è stato lasciato fuori dal gruppo è esperienza comune, non solo nella letteratura, ma anche nel vivere quotidiano.
Letture infantili da fine anni Cinquanta? Forse. Certo letture capaci di condurre lontano, in altri mondi, fuori dalle ristrettezze di palazzo, quartiere, paese. Letture per viaggiare, con la testa innanzitutto, perché, come aveva detto Orazio "coelum non animum mutant qui trans mare currunt": non basta correre qua è là per capire il mondo e per capire se stessi. Letture meglio dei compiti delle vacanze, permesse - est modus in rebus - purché non sottraessero tempo ai giochi all'aperto in cortile e alla passeggiata quotidiana. Com'era strana la mia mamma-maestra, che più tardi, iniziata la scuola media, mi avrebbe consigliato I miserabili e David Copperfield e Resurrezione. Furono anni belli, perle rare nel gran baule di cianfrusaglie che è la vita.
(C) Eleonora Bellini
PS. Tranquilli non crediate che io abbia fatto solo queste letture strane: una zia mi regalò Piccole Donne e Piccole donne crescono; la mia madrina un libro di Vite di sante bambine. Li lessi tutti e mi piacquero, molto Piccole donne, meno le vite di sante. In seguito, durante un soggiorno in colonia, mi comperai Tom Sawyer.
PPS. Nell'autunno, a scuola, mi sarebbe stato donato gratuitamente "La via migliore", un giornaletto stampato dalla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde. Lì si potevano leggere le prime (per me) filastrocche di Gianni Rodari, tra cui Il pellerossa nel presepe.
Letture infantili da fine anni Cinquanta? Forse. Certo letture capaci di condurre lontano, in altri mondi, fuori dalle ristrettezze di palazzo, quartiere, paese. Letture per viaggiare, con la testa innanzitutto, perché, come aveva detto Orazio "coelum non animum mutant qui trans mare currunt": non basta correre qua è là per capire il mondo e per capire se stessi. Letture meglio dei compiti delle vacanze, permesse - est modus in rebus - purché non sottraessero tempo ai giochi all'aperto in cortile e alla passeggiata quotidiana. Com'era strana la mia mamma-maestra, che più tardi, iniziata la scuola media, mi avrebbe consigliato I miserabili e David Copperfield e Resurrezione. Furono anni belli, perle rare nel gran baule di cianfrusaglie che è la vita.
(C) Eleonora Bellini
PS. Tranquilli non crediate che io abbia fatto solo queste letture strane: una zia mi regalò Piccole Donne e Piccole donne crescono; la mia madrina un libro di Vite di sante bambine. Li lessi tutti e mi piacquero, molto Piccole donne, meno le vite di sante. In seguito, durante un soggiorno in colonia, mi comperai Tom Sawyer.
PPS. Nell'autunno, a scuola, mi sarebbe stato donato gratuitamente "La via migliore", un giornaletto stampato dalla Cassa di Risparmio delle Province Lombarde. Lì si potevano leggere le prime (per me) filastrocche di Gianni Rodari, tra cui Il pellerossa nel presepe.