domenica 14 dicembre 2025

Natale su tutti i piani, di Marie-Aude Murail

Fa freddo a Parigi nel dicembre del lontano 1843. Il piccolo Hugues vive con la sorella maggiore Jeanne, che è sarta, in una gelida mansarda al numero 121 di rue Réaumur. Il bambino dopo la morte della mamma si è ammalato e pare non riesca a riprendersi; ogni giorno diventa più debole e Jeanne teme che quello che sta per arrivare sarà per lui l'ultimo Natale. Il regalo più bello, quello che Hugues desidera sopra ogni cosa, è quello di imparare a leggere. Ma Jeanne non ne è capace, sa solo tracciare alcune lettere dell'alfabeto, le une separate dalle altre. Pur avendo promesso al fratellino che presto avrebbe imparato a leggere e poi lo avrebbe insegnato anche a lui, finora non ce l'ha fatta. E il tempo stringe. Oh, se solo potesse avere un libro! 

Questo delicato racconto natalizio dal sapore vagamente dickensiano ci conduce a rivivere l'atmosfera della bohème parigina di metà Ottocento in forma adatta a lettori bambini, in ciò perfettamente coadiuvata dall'illustrazione: la neve scende danzando dinanzi alle facciate degli antichi eleganti palazzi e imbianca le strade; le ragazze del popolo si affrettano coprendosi con lo scialle; le soffitte respirano a fatica sotto scure travi di legno e tuttavia aprono piccole finestre curiose sulla città. Come nelle fiabe classiche, i protagonisti di Natale su tutti i piani sono candidi e buoni, ma le circostanze difficili della vita che conducono può indurli a sbagliare. Come salvarsi? Come ritrovare se stessi e il proprio buon cuore? Ci vuole un eroe che sblocchi la situazione e conduca la storia al lieto fine. Il fatto che poi qui la storia abbia come perno il desiderio di imparare a leggere di un bambino malato e che un libro sia l'oggetto più desiderato consola e commuove. La strada dell'amicizia con l'alfabeto e con i libri è lunga e non sempre semplice...

La recensione si legge per intero su Mangialibri, qui Natale su tutti i piani | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

M.A. Murail, Natale su tutti i piani, Camelozampa 2016. Ill. di Boiry, trad. S. Saorin

martedì 9 dicembre 2025

Ricordo di Natale, di Truman Capote

È una mattina di fine novembre degli anni Trenta del Novecento. Nella cucina di una vecchia casa di campagna nel Sud degli Stati Uniti il camino ha appena “inaugurato il suo ruggito stagionale”. Si avverte l’inverno nell’aria e, come ogni anno in questa stagione, la cugina grande annuncia a Buddy: “È tempo di preparare il panfrutto!”. La donna ha i capelli bianchi, è piccola, vispa, molto decisa. Il bambino, che trascorre quasi tutto il suo tempo con lei, ha sette anni ed è molto più che un lontano parente: è il suo amico per la pelle. La preparazione del panfrutto, o meglio dei panfrutti che diverranno i regali di Natale per gli amici vicini e lontani, richiede molto impegno e numerosi ingredienti, tra i quali sono fondamentali le noci. La prima spedizione è dunque verso il bosco, dove la donna e il bambino raccolgono, con grande fatica, le noci rimaste a terra dopo il raccolto. E poi burro, uova, uvetta, farina, spezie e anche whisky. Tutte queste cose devono essere acquistate e i due amici per la pelle, poveri ma risparmiatori, sono riusciti a mettere da parte la cifra necessaria. 

Questo racconto di Truman Capote uscì per la prima volta nel 1956 su “Mademoiselle”, rivista di moda e di narrativa indirizzata prevalentemente alle donne, e conobbe poi numerose edizioni. La vicenda, narrata in prima persona dal più piccolo dei due protagonisti, è in gran parte autobiografica. Truman, infatti, dopo il divorzio dei genitori, fu inviato presso lontani parenti. Lì, pressoché abbandonato dal padre, il bambino vedeva molto saltuariamente la madre e il suo unico e solido punto di riferimento era l’anziana cugina Sook, ritratta con affetto profondo in questo racconto.

La recensione si legge per intero su Mangialibri, qui Ricordo di Natale | Mangialibri dal 2005 mai una dieta

Truman Capote, Ricordo di Natale, illustrazioni di Beth Peck

venerdì 5 dicembre 2025

Pagine Giovani, rivista di letteratura giovanile, ricorda Andersen

Pagine Giovani è una rivista specializzata in letteratura per ragazzi nata a Roma come espressione del Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile nel 1977, solo un anno dopo LGArgomenti (la cui pubblicazione cessò nel 2017) ed è tuttora pubblicata con periodicità semestrale. Si occupa in modo approfondito di autori, temi e problemi di letteratura per bambini e ragazzi, in prospettiva storica, letteraria, pedagogica e psicologica. Avendo ottenuto nel 2021 il riconoscimento di rivista di classe A da parte dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), ogni articolo viene pubblicato dopo essere stato sottoposto a un processo di revisione peer review in modalità "doppio cieco".

Ogni numero di Pagine Giovani ospita una ricca e aggiornata sezione di recensioni di libri per bambini e ragazzi, insieme alla segnalazione di opere di saggistica pedagogica, didattica e storica utili agli adulti che vivono e lavorano loro: genitori, educatori e animatori, insegnanti, bibliotecari. La rivista è attualmente diretta dal prof. Angelo Nobile, docente di letteratura per l’infanzia e l’adolescenza all’Università di Parma, e vanta un autorevole comitato scientifico internazionale.

Il più recente numero (188/2025) propone ai lettori un inserto monografico, dedicato a Hans Christian Andersen "principe della letteratura per l'infanzia", inserto nel quale leggiamo i seguenti i saggi:

- Andersen in Italia. Panorama critico di Bruno Berni. Il testo esamina il percorso editoriale dell’opera anderseniana nel nostro Paese, collocandola in una prospettiva europea. Si occupa della nascita e dell’evoluzione delle traduzioni italiane ponendo, tra l'altro, l’accento sulla questione dei contenuti delle fiabe, ritenuti in diversi casi inadatti al pubblico infantile, cosa che ha generato una rigida selezione dei testi o il loro adattamento;

- Il bimbo morente e il tema tabù della morte nelle fiabe di H.C. Andersen di Paulo César Ribeiro Filho. L'autore si occupa del poema Il bimbo morente (Det døende Barn) del 1827 e della fiaba La storia di una madre (Historien om en moder) del 1847, testi nei quali Andersen tematizza e conferisce contorni artistici al motivo tabù della mortalità infantile;

- Omosessualità nelle fiabe di H.C. Andersen di Milan Mašát. L'autore si chiede se e come l'omosessualità sia rappresentata nelle fiabe di Andersen. In particolare, vuole rispondere alle domande: 1) Esistono motivi omosessuali nei personaggi delle fiabe di Andersen?; 2) Quali simboli legati all'omosessualità sono contenuti nelle sue fiabe?

Altri temi approfonditi in questo numero della rivista sono: il rispetto della verità storica nella letteratura per ragazzi - infomazione, consapevolezza, valori, impegno - (Angelo Nobile); il vampirismo in Harry Potter (Ivano Sassanelli); la mafia nella letteratura giovanile oggi (Melania Federico).

Al link che segue trovate storia e notizie della rivista: Pagine Giovani – Rivista semestrale di Letteratura Giovanile