Cinquantotto cartoline da luoghi vicini e da luoghi remoti per raccontare il mondo e se stessi. Si parte da Ponte Tresa, tra Italia e Svizzera, dove una lunga fila di macchine è bloccata sul ponte della dogana. E piove. Subito l’itinerario volge altrove, lontano, in Birmania, in una “valle pianeggiante appesa al cielo azzurro”. L’azzurro del cielo è fratello dell’azzurro del mare di Castiglione della Pescaia dove i due autori trascorrono le giornate “sotto lo sguardo di bambini, nonni, venditori ambulanti. Fra l’acqua e la terra”. E ancora, tra le località più prossime, la Svizzera e Venezia; tra quelle più remote Nižnij Novgorod, sul Volga, città in cui “il respiro dell’acqua governa i passi e i pensieri”. E poi Parigi, Berlino, Shangai, New Delhi, Chicago, Bogotà, Sidi Bou Said, Gerusalemme. Ma non sfilano nel libro solo le grandi città. Vi figurano anche paesi modesti, qualche volta ignoti, insieme a luoghi indefiniti e virtuali, come nel caso della cartolina proveniente “dall’interno di un social network”.
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Y. Bernasconi e A. Fazioli, Non importa dove, G. Capello Editore 2025 |
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